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Presentarsi e parlare di sé è una cosa piuttosto complessa quando non si è abituati a farlo, soprattutto perché potrebbe esserci il rischio di dire troppo o troppo poco, dimenticando l'essenziale. Forse nel nostro caso il modo migliore per farlo è quello di partire dal significato di IKIGAI:

IKIGAI è una parola giapponese di non semplice traduzione in quanto esprime un concetto che può trovare qualcosa di equivalente nelle espressioni "Qualcosa per cui vivere", "Una ragione per esistere". Secondo la cultura giapponese tutti gli uomini avrebbero un proprio IKIGAI ossia un motivo che li faccia svegliare al mattino. IKIGAI potrebbe essere anche la persona della quale si è profondamente innamorati. 

Riuscire a trovare ciò che da senso alla propria esistenza è una ricerca che potrebbe risultare lunga e difficile, ma chi giunge a questa consapevolezza prova un'autentica soddisfazione e pace interiore.

Io e Luca non abbiamo la pretesa di aver trovato il nostro IIKIGAI ma possiamo affermare che la passione e l'amore che fin da bambini ci ha spinti verso i cani ci ha fatto comprendere che la via verso la soddisfazione personale può essere percorsa in compagnia dei nostri amici a quattro zampe.

Il nostro piccolo allevamento amatoriale è nato ufficialmente il 16 dicembre 2015 quando abbiamo ottenuto l'affisso internazionale dopo circa un anno e mezzo di preparativi, investimenti e sopralluoghi del club della razza. Questo ha dato il via a esposizioni internazionali e test per far riconoscere come fattrice dalla Società Cinologica Svizzera (SCS) e dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) la nostra Yumi Go di Casa Saporito.

Quando ci siamo imbarcati in questa avventura non avevamo idea di quanto ci fosse dietro il lavoro di un allevatore, le forti emozioni, i sacrifici, le gioie e anche le delusioni.

Forse non tutti sanno che in Svizzera i cuccioli per poter ottenere il pedigree devono essere nati in allevamento da genitori riconosciuti dalla FCI e SCS-SKG. Una fattrice e un riproduttore devono aver certificato il buono stato di salute mediante i test della displasia delle anche, lussazione della rotula, oculopatie e devono aver superato i test del comportamento e dell'aspetto eseguito dagli esperti del club della razza. Questo è un percorso che richiede almeno un anno e mezzo di lavoro, molte spese e che può andare in nulla se solo una di queste tappe non dovesse essere superata.

Ad oggi questo percorso l'abbiamo completato con Yumi Go di Casa Saporito e con Yoshi Go di Casa Saporito e lo stiamo portando avanti con Asami Go Ikigai, femmina nata nella prima cucciolata di Yumi, e con Sayuri Go Sakura No Sono, femmina di Kishu Ken.

I nostri cani (mi esprimo in senso generico perché il branco è costituito da un pastore svizzero bianco, tre shiba inu e un kishu ken) e cuccioli vivono in casa con noi, a stretto contatto con i nostri figli, e ognuno di loro è come un membro della nostra famiglia. Noi non siamo "produttori" di cani e neppure persone che si improvvisano allevatori solamente perché hanno un cane con pedigree, o perché li trovano tanto carini oppure credono che il cane soffra nel non fare almeno una cucciolata nella sua vita. Dietro ogni cucciolata c'è un attento lavoro di selezione che ha l'obiettivo di far nascere cuccioli belli e sani. È per questo che non ci si può improvvisare allevatori o realizzare cucciolate casalinghe!

I cuccioli che affidiamo alle cure amorevoli delle nuove famiglie sono un frammento del nostro cuore e una parte di noi che esce di casa e inizia la sua grande avventura con i suoi nuovi umani, nei quali riponiamo la nostra fiducia augurandoci che crescano bene queste perle preziose, li rispettino e li sappiano apprezzare e guidare lungo tutto il loro percorso di vita.


Un giorno ho letto in internet un pensiero molto carino scritto da Ester Zanatta nel quale viene descritta perfettamente la realtà dell'allevatore, ciò che vive, sente e desidero condividerlo con voi. 


Buona Lettura, Sabrina 

L'allevatore - un testo di Ester Zanatta


La maggior parte delle persone pensano che noi alleviamo gli animali per guadagnarci sopra e non vedono che la superficie: mettiamo le femmine col maschio e incassiamo i soldi. La realtà, la nostra realtà, è ben diversa.

Molte persone vengono a bussare alla nostra porta per diventare allevatori a loro volta. Vogliono conoscere la meravigliosa avventura delle cucciolate. A costoro, noi diamo la famosa risposta di Gandalf : “Fuggite, poveri sciocchi!”. E’ giunta l’ora di sfatare i miti, di chiarire i tabù.

L’allevamento è la meravigliosa avventura delle cucciolate, ma non solo. In certi periodi l’allevatore rinuncia a dormire in un letto : dorme per terra, al fianco di un animale malato o di una madre che sta per partorire… “se” dorme.

L’allevatore deve trovarsi un lavoro per finanziare la sua passione e che gli lasci abbastanza tempo libero per giocare a fare cuccioli.

Ma il suo vero lavoro comincia al rientro a casa.

L’allevatore spende senza fare i conti per il loro benessere.

L’allevatore si priva, per sopperire ai bisogni dei suoi animali , di sopperire ai propri.

L’allevatore non è un commerciante, è un padre e una madre. Non chiedergli di considerarti un re: i re, a casa sua, sono i suoi animali, e tu non sei un suo cliente, tu sei il futuro papà o la futura mamma dei suoi cuccioli.

L’allevatore ha una vita sociale solo in alcuni periodi: se i piccoli sono cresciuti, se gli animali non sono malati, se…

Se riesce ad avere una vita sociale, l’allevatore spesso disdice per una urgenza, accorcia le sue vacanze o limita la durata delle sue uscite allo stretto necessario con sempre lo stesso unico pretesto : "Ho degli animali, è necessario che ritorni a casa."

L’allevatore pensa che il suo tempo libero serva ad occuparsi dei suoi animali, tutto il resto è lavoro. D’altronde se gli si fa notare che dovrebbe prendersi del tempo per se stesso risponde invariabilmente che occuparsi dei suoi animali È il tempo per se stesso.

L’allevatore parla dei suoi animali con così tanta passione da essere inesauribile su questo argomento, e dà l’impressione di non avere altro nella sua vita.

L’allevatore parla ai suoi animali come se lo capissero (ed è proprio così… se ne potrebbe dubitare?)

Studia tutta la vita per migliorare la razza, ma anche per comprendere a fondo il funzionamento di queste creature misteriose: genetica, salute, alimentazione, riproduzione, e tutto il possibile. Mette tutto il suo cuore, il suo tempo, il suo cervello e le sue finanze al servizio del suo allevamento.

L’allevatore è un essere a se stante, che non ha una vita normale agli occhi degli altri (se ne dubiti ancora, rileggi…)

L'allevatore fa dei sacrifici quotidiani, durante tutti i mesi, di tutto l'anno, di tutta la sua vita…

Sopporta quotidianamente l'ignoranza delle persone che non capiscono la sua passione o non la condividono e si sente in dovere di educarli, spesso costoro sono anche fra i suoi amici più cari o i suoi parenti stretti.

Sopporta le certezze di coloro che credono che faccia un sacco di soldi, mentre lui è sempre al verde…

L'allevatore avrà rifiutato almeno cinquanta candidature di persone che volevano un suo cucciolo prima di lasciarne partire uno solo. Preferisce infatti tenersi il cucciolo in casa, piuttosto che darlo a persone che non lo convincono.

L'allevatore sopporta ogni giorno la stupidità delle persone che vendono in saldo, criticano e fanno scempio della sua razza.

L'allevatore ha a cuore solo il benessere dei suoi animali.

L'allevatore si fa buttare continuamente del fango addosso da altri allevatori gelosi che non amano il suo modo di vedere le cose. Sicuramente si farà più nemici di quante vittorie riuscirà a contare in vita sua.

Egli deve sottostare a delle ferree regole d'igiene, finanza e morali che si impone spesso da solo.

Deve rendere conto ai suoi amici, alla sua famiglia, agli altri allevatori…

L'allevatore passa più tempo dal veterinario per un suo animale di quanto non ne passi per sè dal suo medico.

L'allevatore si preoccupa del minimo starnuto, della più piccola palpebra chiusa, controlla trecento volte al giorno lo stato di una femmina che sta per partorire e diecimila volte come stanno i cuccioli nati da poco.

Piange di gioia il giorno in cui nasce un erede tanto atteso… ma piange anche per i cuccioli che muoiono senza che possa farci nulla. Quando un cucciolo muore, controlla il benessere del resto della cucciolata due volte più che d'abitudine (ovvero ventimila volte al giorno!)

L'allevatore piange le mamme che muoiono durante il parto, gli animali anziani che si nascondono per morire, gli animali discreti come quelli che gli hanno dato tutto… Ma si alza e ricomincia.

Ma, cosa più importante di tutte: l'allevatore ha scelto tutto ciò con tutta la sua anima e tutta la sua coscienza.

Non scambierà la sua vita con quella di nessun altro ed è felice così.

Tutto quello che vuole è di condividere con qualche raro eletto l'Amore che ha per i suoi animali.

Poichè sono loro che gli hanno insegnato tanto, si sforzerà di offrirti un compagno di vita inestimabile . L'allevatore si aspetta sempre che il tuo nuovo compagno ti cambi la vita come generazioni di animali hanno cambiato la sua ben prima della tua.

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